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lunedì 16 luglio 2012

Dario è oro - Part II

Suspiria
Oops, he did it again. In “Profondo rosso” Dario era riuscito nella surreale impresa di mostrarci l’identità dell’assassino senza svelarcela. In “Suspiria”, ci rivela dall’inizio come arrivare alla fonte di tutte le morti, e noi zitti e buoni  non capiamo una ceppa fino al finale. Se la frase “L’iris…gira quello blu!” non vi dice nulla, ecco, correte a downloadare per recuperare il tempo perduto.
Leggermente meno inquietante di “Profondo rosso”, perché qua si sfocia nella fantasia?
No. “Suspiria” è ispirato a fatti (forse) realmente accaduti. Pare infatti che la storia nasca da un racconto della nonna di Daria Nicolodi. Pianista, la donna millantava – spero - di aver studiato in un istituto rivelatosi poi copertura di un centro di magia nera. E da qui un po’ di trama dovreste averla intuita: “Suspiria” è ambientato in un’accademia di danza dove pian piano la gente inizia a morire. La nostra protagonista Susy  è una nuova leva, ma appena arriva sente puzza di paranormale, per cui si mette a indagare. E alla fine, grazie al famoso iris blu, scopre che le docenti della scuola sono molto più che semplici zitelle acide.
Tirando le somme, da uno a dieci diciamo che vi cagate sotto 7 e mezzo.





Phenomena 

Se avete in mente la Jennifer Connelly isterica e rompicazzo de “La verità è che non gli piaci abbastanza”, beh, dimenticatevela. Qui siamo nel 1985 e vediamo una giovanissima e intraprendente Jennifer alle prese con sciami di insetti, omicidi splatter e un’inquietante istituto ambientato nella “Transilvania della Svizzera”. Si, Dario ce l’ha con le scuole.

E deve avercela anche con gli stomaci deboli, perché verso il finale ci mette di fronte a un’enorme vasca dove galleggiano resti di corpi umani e larve. Tante larve. Miliardi di larve. Ovviamente, Jennifer ci finisce dentro. Eppure la cosa più terrificante di “Phenomena” a mio parere resta un’altra, ovvero il finale. Che stranamente stavolta non mi sento di spoilerare, ma solo perché descriverlo a parole sarebbe riduttivo.


Gustatevi quest’ora e mezza di thriller: alla fine scoprirete di aver guardato un horror.





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