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mercoledì 19 dicembre 2012

Ti amo, poi ti odio, poi ti apprezzo: fenomenologia della Frenemy.


Frenemy: sostantivo femminile singolare, nasce dalla crasi tra Friend ed Enemy e indica quel personaggio ambiguo in cui ogni donna si imbatte nel corso della vita. Vita che la frenemy tenta in ogni modo di trasformare in inferno, senza tuttavia perdere il suo status di compagna di merende.
In sintesi: una delle tante prove dell’irrazionalità femminile.


Chiaramente il preambolo è a beneficio esclusivo del lettore Uomo. Che tuttavia, sono sicura, starà ancora lì a grattarsi in capo chiedendosi “Ma…scusa…se una si dichiara tua amica e poi si comporta da figlia di buona donna, perché non voltarle le spalle e amen, magari dopo una sana bottiglia spaccata in testa?”. Menti semplici che non siete altro.
Per capirci qualcosa, vi invito a dare uno sguardo a capolavori quali “Pretty Persuasion” e “Jawbreaker – Amiche cattive”.
Il fenomeno Frenemy è infatti stato ampiamente affrontato dalla chick flick, e queste pellicole in particolare potranno illuminarvi su alcuni fattori di base della faccenda.
     1) Nell’80% dei casi, la Frenemy è una ragazza molto, ma molto più bella di voi. Che tuttavia, inspiegabilmente, nutre insicurezze e sentimenti di inferiorità nei vostri confronti. E si, lo so, che quell’ “inspiegabilmente” denota una grande leggerezza di spirito da parte mia, ma hey: non c’è nulla di più profondo dell’essere superficiali,  (come disse Schopenhauer  me lo sono appena inventato).
    2) Andando a scavare, si scopre che in realtà l’aspetto esteriore è l’unica cosa di cui la Frenemy può andar fiera: sempre nell’80% dei casi, infatti, il soggetto in questione è un fail totale in campo lavorativo/scolastico/e soprattutto sentimentale. Fenomeno anche noto come Sindrome della Bella di Torriglia (si, quella che tutti vogliono, ma nessuno piglia). Il che spiega come mai, di fronte all’altrui successo, la stabilità emotiva della Frenemy crolla. Tentando di trascinare nel crollo anche voi. Ma come mai la vita privata di una ragazza così bella si rivela un tale fallimento?
   3) Mettiamola così: se la personalità della Frenemy fosse un colore, sarebbe il grigio topo del cielo milanese. Coinvolta in una conversazione, la Frenemy tirerà fuori i suoi unici cavalli di battaglia: la bellezza propria e la bruttezza altrui. Poi oh, è tutta apparenza: dentro questa donna con un palo nel didietro naturalmente si nasconde un Leopardi in hot pants, ma lei piuttosto che ammettere le proprie insicurezze preferirà morire zitella divorata dai gatti.
   4) Riassumendo: la Frenemy è una donna che finge di essere molto peggio di com’è davvero, subendone conseguenze negative senza tuttavia modificare il proprio comportamento. Ma facendo anzi di tutto per farsi odiare finanche dalla sua migliore amica. Emisfero sinistro, è stato bello conoscerti.

Questa, la teoria. Passiamo agli esempi pratici.

Pretty Persuasion. Kimberly, a.k.a. la Frenemy passive-aggressive

Kimberly (in pubblico):
Brittany and I are the best of friends.  We confide in each other.
Like the other day...Brittany confided that she feels dirty  when she masturbates.
But I told her it was normal and healthy, even when you do it as much as she does.


C’è Kimberly e c’è Brittany. E già dai nomi delle due protagoniste avrete intuito che ci troviamo nella patria degli intellettuali: L.A.Le ragazze sono belle, sono ricche e sono molto amiche. Finché Brittany, con nonchalance, ruba il ragazza dell’altra, scatenando in Kimberly un ciclone Frenemy che travolgerà mezza scuola. E non posso scendere nei dettagli, altrimenti vi rovino il montaggio alla Memento.Messa giù così sembra una trama del cazzo, me ne rendo conto. Ma questo film è in realtà una black comedy di tutto rispetto, più che un chick flick vero e proprio. Alla fine di tutto, ringrazierete Dio o chi per lui per il semplice fatto di non essere (più) una liceale.



Jawbreaker - Amiche cattive. Courtney, a.k.a. la Frenemy despota

Courtney
Never send a rose unless dyed black as a warning. And if one is sent to you, destroy it along with the sender. Emotionally of course. It's not like we kill people...on purpose.


Guardando Rose McGowan al giorno d’oggi, si sarebbe portati a pensare che il ruolo di Frenemy spetti di diritto agli anni che passano. Ma vi posso assicurare che quando uscì questo film – si parla del 1999 – Rose regnava come ape regina anche al di fuori dello schermo. Bella, famosa e fidanzata con Marilyn Manson: praticamente, l’idolo della me quindicenne. E nonostante i più tutti la ricordino solo come la Peige di Streghe, in realtà Rose ci ha regalato anche dei personaggi meno mainstream e più interessanti. Come la Courtney di Jawbreaker, appunto. Crudele e temutissima queen bee del liceo, Courtney uccide accidentalmente la sua amica-rivale; scoperta poi dalla cozza della scuola, baratta il suo silenzio con la propria amicizia e la popolarità che ne deriva.
Memorabili gli insegnamenti che Courtney dispensa alla povera sprovveduta che si mette nelle sue mani:

We're not stupid. We eat. And we eat well. We just don't eat in public.
We don't want people judging us by what we eat.


Quindi, tirando le somme, come difendersi dalla Frenemy in agguato accanto a noi?
È di nuovo il cinema a insegnarcelo: avendo un ragazzo come lui



che dica a ragazze come lei



una robetta come questa





 

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