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mercoledì 30 gennaio 2013

“Non stamo a fà Kubrick” (cit.): The Carrie Diaries.

Uh, la so io! La so io!
La minigonna, il rock, la droga leggera, la droga pesante: sono solo alcuni dei fattori che, di volta in volta, sono stati accusati di corrompere le nuove generazioni.
Fattori nel complesso più che dignitosi. Specie considerato il fatto che, se la mia generazione è una merda, lo dobbiamo invece a "Sex and the City".
Un telefilm che ha convinto la casalinga quarantenne di Francavilla al Mare ad atteggiarsi come un’escort ventenne di Manhattan. Aspettandosi peraltro di non essere per questo sbeffeggiata, né presa a schiaffi, bensì ammirata da amiche e spasimanti. Insomma, non so se si è capito: io credo fermamente che Sarah Jessica Parker debba fare la fine di Giordano Bruno.
Ora, sfruttando questo spazio come mezzo didattico, andiamo a sfatare alcune cagate che "Sex and the City" ci ha messo in testa:
1) l'autoerotismo femminile non è un gradevole argomento di conversazione; salvo rarissime eccezioni, riassumibili nell’ipotesi “Maniaco che vi paga per parlarne”. Altrimenti, agli occhi di amiche e accompagnatori non apparirete libere, disinibite e Carrie Bradshaw: ma semplicemente delle poverette.  
2) Nemmeno la vostra vita sessuale a due o più è un topic particolarmente avvincente. Soprattutto se, come nel 90% dei casi, essa viene ammantata di immaginazione e significati inesistenti. Leggi: se lui il giorno dopo non vi richiama e di questo fatto parlate per più di dieci minuti, la gente non vi elegge a drama queen, ma piuttosto a palla al cazzo.
3) L’amico omosessuale non vi offre i suoi saggi consigli perché vi adora: lo fa perché gli fate pena.
4) Quattro donne adulte che bevono Cosmopolitan in un bar e sghignazzano come tredicenni dopo il primo bacio non sono cool: sono…buon Dio, non esiste un termine abbastanza dispregiativo per questo.

Sicché, alla luce di tutto ciò: avevamo davvero bisogno di un prequel di Sex and the City? Attenzione perché è una domanda trabocchetto.
La risposta giusta è: ovviamente no, tuttavia.

Tuttavia n.1: “The Carrie Diaries”, rispetto a “Sex and the City”, rivela subito un enorme upgrade: qua non c’è Sarah Jessica Parker. Grazie al cielo, gli sceneggiatori stavolta si sono messi una mano sulla coscienza: se per anni ci hanno spacciato una cozza sfiorita per rampante trentenne, oggi non se la sono sentita di affidare a SJP il ruolo di adolescente tutto pepe. Sì, perché “The Carries Diaries” ci mostra la vita della futura giornalista (o scrittrice? Qualcuno ha mai capito, di preciso, come Carrie si pagasse l’affitto?) ai tempi del liceo. Ancora non corrotta dalle altre tre carampane, insomma. E il ruolo da protagonista se l’è beccato AnnaSophia Robb – in pratica, la sosia di Lindsay Lohan negli anni pre-cocaina. 

Tuttavia n.2: la serie è ambientata nel 1984. Questo significa poster dei Joy Division alle pareti, Modern English della colonna sonora, tulle e pizzo come se non ci fosse un domani. Insomma, rispetto a “Sex and the City” qui c’è tutto un piacevole contorno che ci distrae dal fatto che la sceneggiatura sia feccia.
Tuttavia n.3: Carrie qui è minorenne. Sapete cosa significa? Che non può bere Cosmopolitan. E che con le amichette parla del perdere la verginità, non del fare sesso anale con uno sconosciuto mentre sua moglie guarda. Converrete, un bel passo avanti.
Al che potreste chiedervi: ma quindi, che minchia fa questa Carrie giovane? Niente di interessante: va a scuola, è stagista in uno studio legale di Manhattan, sogna di sfondare nella Grande Melzzzzzzzzzzzzz
Scusate, la trama è così adrenalinica che mi assopisco solo a pensarci.


Ma rendiamoci conto del grande traguardo raggiunto da questo telefilm: nella sua completa nullità, nella sua totale assenza di ragion d’essere, esso riesce comunque a risultare molto meglio di “Sex and the City”.


1 commento:

  1. Ciao, volevo segnalarti che la metà degli articoli che scrivi non riesco a visualizzarli...non so perchè ma mi viene caricato solo il titolo e l'immagine principale, lasciando scomparire testo e vari bottoni per navigare nel sto (tipo i commenti o i post piu recenti).
    Credo sia un problema di come editi gli articoli.
    Volevo solo segnalartelo.
    Ciao.

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