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martedì 29 gennaio 2013

Paura e delirio in UK. Eden Lake.


Ringraziatemi. Perché in questo post parlerò di un film con Michael Fassbender. Per cui avrei potuto infarcirlo di frasi tipo “Fassbender, l’attore che ha sfondato con Shame”. O “Fassbender, l’attore noto per le sue colossali interpretazioni”. O anche “Fassbender, le cui performance sullo schermo lasciamo sempre a bocca aperta le spettatrici”. Ma non lo farò. Naturalmente non perché io abbia imparato a esprimermi senza ricorrere a espressioni triviali. Ma semplicemente perché, per quanto la recitazione di Fassbender sia – come sempre – appagante, c’è Kelly Reilly, ossia la coprotagonista, che brilla persino più di lui. Brilla per quanto glielo consentano i chili di fango di cui è cosparsa per buona parte del film, mentre si rotola per il bosco nel tentativo di salvarsi la delicata e diafana pelle.

“Eden Lake” è una piccola perla che non mi aspettavo. È come quando apri il pacchetto di figurine e trovi proprio quella che ti manca, come quando mangi la torta in cui hanno messo dentro l’anello, e tu hai il culo di trovare l’anello, come quando fai tombola e hai solo una cartella mentre gli altri ne hanno 37.

Kelly Reilly è Jenny, dolce maestra d’asilo tutta sorrisi e lentiggini. Ad attenderla fuori dalla scuola c’è Steve, aka Michael. Con un gigantesco range rover. Non tutti si fanno il macchinone per compensare. C’è chi lo sceglie per proporzionalità diretta. Steve, cotto come una porcellana di Capodimonte, vuole portarla fuori per un week end romantico perché, sorpresona, vuole chiederle di sposarlo. Bravo Steve! Salvo scegliere, come set per il racconto che lei ripeterà fino alla nausea alle amiche, un cacchio di lago isolatissimo, dove sistemarsi con una tenda e un sacco a pelo. Idiota Steve! Per farvi capire, un posto dove lui è stato con i suoi amici e dove si sono ubriacati. Campeggio. Amici. Alcol. Come fa a venirti in mente di portarci il tuo amato bene, lo sa il cielo.

Kelly, che scema non è, capisce dai primi fotogrammi che non è la migliore delle idee. Voglio dire, siamo donne: ci accorgiamo di un dannato pisello sotto sette materassi, volete che non notiamo un grosso problema che si aggira fischiettando nei pressi dell’entrata delle nostre chiappe?

Comunque, i nostri si accampano, e poco dopo vengono raggiunti da un simpatico gruppetto di adolescenti e pre-adolescenti del luogo. Il tipo di ragazzi che ti fa venire voglia di farti annodare le tube. E il tipo di inglesi che, se vedono Hugh Grant, se lo schiacciano sulla fronte tipo lattina di birra. Con quell’accento dolce come una passata di carta vetrata sui bulbi oculari.

Cosa volete che facciano degli adolescenti, se non frantumare la minchia di una povera coppia che sta lì senza dar fastidio a nessuno? Frantumano la minchia, per l’appunto. Ma mentre Kelly, che ormai abbiamo appurato dal primo minuto essere quella intelligente della coppia, preme per andarsene senza scene, quel genio di Steve si comporta da maschio e reagisce. Idiota Steve!

Perché, tra la coppia e i sei adolescenti, inizia un inseguimento che vi farà venir voglia di correre nei boschi durante la stagione di caccia e fare da scudo ai tordi col vostro corpo nudo e inerme. Gli horror, in linea di massima, hanno un andamento a onda: relax-salto sulla sedia-relax-salto sulla sedia. L’ottimo regista James Watkins, invece, si e ci assesta su un livello di ansia tremendo e costante. Stai lì, e tifi per la povera coppia con la stessa desolata speranza che avevano gli interisti prima di Mourinho. Ma soprattutto tifi per Kelly, a cui all’inizio non avresti affidato manco un maglione infeltrito, e che invece lotta con una tigna che vorresti avere tu quando sei in fila alle poste con i vecchi che tentano di superarti da ogni angolo. Kelly scappa, si tuffa, si infila nella pattumiera, si fa certi tagli e con certi oggetti che quelli di Real Time potrebbero tirarci fuori 10 programmi. E sapete perché? Perché Steve, mentre sono in fuga e più morti che vivi, le chiede di sposarlo e le dà l’anello. E la consapevolezza che se sopravvivi ti sposi Fassbender, credetemi, deve darti tanta di quella adrenalina da risuscitare 5872 Mia Wallace.

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